
·Un politico (sovranista) per il Vate·
Lo spettacolo su D’Annunzio di sabato sera, con(slogan fascisti, insulti e coretti, tutto pagato con i soldi della Regione, cioè nostri (la recensione di Teresa Nannarone la leggete qui), ha fatto discutere e ha scatenato la protesta dell’opposizione. Il centrosinistra ha scritto che è stata una brutta, bruttissima partenza: “Difenderemo fino alla fine Gabriele D’Annunzio dalle strumentalizzazioni ignoranti di chi ne sta usando la memoria per lanciare un revisionismo nero sulla storia italiana. La partenza delle costose quanto ignorate manifestazioni per il centenario di Fiume è pericolosa: ci auguriamo che la direzione artistica corregga il tiro” – hanno affermato i consiglieri comunali del centrosinistra di Pescara. Molti dei presenti allo spettacolo di Edoardo Sylos Labini raccontano un clima davvero pesante – spiegano i consiglieri dei gruppi Partito democratico, Sclocco Sindaco e Città Aperta – non solo per un uso spericolato degli slogan fascisti, ma anche per una visione troglodita delle donne e per una faziosità politica imbarazzante per una manifestazione pagata con i soldi di tutti. Siamo arrivati al punto di lanciare il messaggio che la prima guerra mondiale fosse una guerra civile, come se patrioti e fiancheggiatori dei nazisti fossero sullo stesso piano: ma poi che c’entra, questo, con l’impresa di Fiume che avvenne venti anni prima della seconda guerra mondiale? Pescara non può diventare la sede nazionale di un revisionismo nero”.
E poi chi è Edoardo Sylos Labini, l’interprete scelto da Regione e Comune, per lo spettacolo dell’altra sera? Ce lo racconta Teresa Nannarone: leggete e capirete.

di Teresa Nannarone
Ma chi è Edoardo Sylos Labini ?
Quello a cui la presidenza del Consiglio della Regione ha pensato di affidare parte del programma (e dei fondi pubblici) per commemorare D’Annunzio.
Quello secondo cui le donne vere sono quelle di Fiume, quello secondo cui la storia di tutti i partiti di sinistra ha partorito i cinque stelle, quello secondo cui in Italia si vota ogni cento anni.
Chi è costui che stupisce disseminando la narrazione (si fa per dire) dell’impresa di Fiume con considerazioni politiche stile pianerottolo?

Forse un attore qualunque con licenza di uccidere –proprio a Pescara- il Vate infarcendone le gesta con giudizi semplicistici ?
Chi è costui che ha portato molti del pubblico ad eccitarsi al grido di eja eja allala, al punto da farli alzare in piedi a cantare tutti insieme, per il bis finale, l’incitamento fascista?
Leggiamo in rete, che per fortuna aiuta a capire ciò che altrimenti resterebbe nel dubbio per poi cadere nell’oblio, che Edoardo Sylos Labini, allora genero di Paolo Berlusconi, a fine marzo 2014, venne nominato responsabile del Dipartimento Cultura di Forza Italia (stesso partito con cui è stato eletto il Presidente del Consiglio regionale).
Che è fondatore dell’associazione CulturaIdentità, e che da febbraio 2019 pubblica l’omonimo mensile distribuito in allegato gratuito a Il Giornale. Apperò.
Che nel numero di maggio della sua rivista racconta “ il bello di essere sovranisti” .
Che tuttavia, sovranisti o no, si stenta a coglierne il nesso con la donna “bella e sovrana” nuda in prima pagina ( ma forse era una donna di Fiume, certo non una femminista! )

È uno che ha dichiarato in una intervista al Giornale nell’agosto 2018 « in questo Paese dove i politici fanno il teatrino, io che sono attore lascio il teatro per fare politica».
E poi ?
Poi, evidentemente, re melius perpensa, ha pensato di poter fare entrambe le cose con un sol colpo: l’attore e l’attivista politico !
Con i soldi degli abruzzesi nel nostro caso, e con buona pace di chi voleva semplicemente ascoltare le gesta di D’Annunzio e non il propagandare di tale Edoardo Sylos Labini !!