
·San Raffaele, l’aumento del budget bocciato dal ministro·
La Regione Abruzzo vuole aumentare il budget alla clinica privata San Raffaele di Sulmona, e riconoscere quindi alla struttura il trattamento dell’”alta complessità” aumentando il tetto di spesa a un milione e trecento mila euro. Un aumento ingiustificato, secondo il Tavolo di monitoraggio, e soprattutto non motivato, che censura aspramente la richiesta.

E c’è un braccio di ferro tra la struttura privata e la Regione in merito proprio alle tariffe e ai tetti di spesa perché se è vero che la legge prevede una deroga rispetto alle prestazioni di alta complessità (fermo restando l’obbligo di prevedere comunque delle misure compensative), è anche vero che il San Raffaele secondo la legge effettua riabilitazione, che non rientra nelle categorie dell’alta complessità.
La Regione a questo punto, e in attesa di chiarire, ha sospeso la firma del contratto con la clinica. Anche se in molti sostengono che sia stata proprio la clinica a rifiutarsi di firmare.
Ma sull’aspetto della deroga dell’alta complessità, il Tavolo di monitoraggio scrive nel verbale della riunione di novembre che la Regione deve “predisporre ex ante le misure compensative per assicurare l’invarianza finanziaria della medesima deroga”. Quindi invita la Regione a precisare meglio e a quantificare le prestazioni di alta complessità e soprattutto “le relative misure compensative”. Quelle individuate dalla Regione però non sono state considerate appropriate, soprattutto perché non sono avvenute “ex ante”.

“I Tavoli nel ribadire quanto precedentemente espresso fanno presente che per quanto attiene lo schema contrattuale, non sembra essere pervenuto nulla a riguardo specificatamente riferito alla struttura San Raffaele”.
Nel frattempo sospeso il contratto 2019 nei confronti di quei privati, compreso il San Raffaele, che hanno fatturato extrabudget per il 2018, “in assenza di emissione delle relative note di credito”. Spetterà ai manager provvedere adesso alle verifiche, prima di firmare i contratti.