
·Quanti Casini a Sulmona·
E niente. Ieri, due giorni dopo il ballottaggio, gli elettori di centrosinistra hanno scoperto che a Sulmona il Pd correva con la Casini. Lo scoprono non solo grazie alle dichiarazioni a caldo, ma messe per iscritto, del governatore Luciano D’Alfonso ma, se non fosse stato sufficientemente chiaro, grazie a quanto ribadiscono i suoi supporter sulle varie bacheche Facebook. Che vi credevate, che Gero correva col centrodestra e vinceva da solo? Ma quando mai.
Insomma, l’ex segretario regionale del Pd Andrea Catena spiega a Maperò che, uno: “Una parte del Pd ha sostenuto la Casini”; due, la lista Modem era espressione dei sostenitori del sindaco uscente Ranalli; tre, che Roberta Salvati eletta con la Casini era consigliere provinciale del Pd ed è tuttora componente dell’assemblea regionale del Pd; che Gerosolimo appartiene a Scelta civica (ma non più, eh), che fa parte della coalizione regionale e se tanto gli dà tanto, e Gero ha vinto a Sulmona allora a Sulmona ha vinto anche Dalfy. La famosa proprietà transitiva.
Quindi il Pd ha sostenuto una candidata appoggiata da Ncd (che sta con Renzi al governo nazionale, certo) e Fratelli d’Italia, che non ha appoggiato Bruno Di Masci sul quale aveva messo la faccia la senatrice Stefania Pezzopane. E che quindi era proprio vero che il Pd non ha fatto una sua lista per lasciare campo libero ad Andrea Gerosolimo che adesso, forte del successo peligno, aspira a mettersi la corona in testa di leader delle aree interne. E per farlo, dovrà mettere sulla graticola i Dipangrazios, il sindaco di Avezzano Gianni e fratello Peppe presidente del Consiglio regionale.
I motivi della strana ammucchiata peligna li scopriremo strada facendo, ma sicuramente hanno a che fare con le prossime elezioni politiche.
ps: questione di poltrone, come sempre.