
·Marsilio di piazza e di governo·
C’era anche il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in piazza Montecitorio a protestare contro il Conte bis, mentre il premier pronunciava il suo discorso per chiedere il voto di fiducia. E con lui un bel manipolo di amministratori abruzzesi, dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi a quello di Città S. Angelo Matteo Perazzetti, al sindaco di Rapino Rocco Micucci. E, a sorpresa, il sindaco di Chieti ed ex azzurro Umberto Di Primio, forse in attesa di nuova collocazione.
Biondi è arrivato a Roma in autobus, accompagnato dall’assessore comunale Carla Mannetti; in piazza con Marco Marsilio c’era anche l’assessore Guido Quintino Liris. Erano presenti per L’Aquila anche l’assessore comunale della Lega Daniele Ferella, i consiglieri comunali Ersilia Lancia (FdI), Ferdinando Colantoni e Giancarlo Della Pelle (Insieme per L’Aquila), il coordinatore regionale di FdI Etel Sigismondi, il sindaco di Navelli Paolo Federico, il segretario provinciale dei Giovani della Lega Andrea Costantini con il consigliere comunale Luigi Di Luzio e l’amministratore unico dell’Ama, Gianmarco Berardi.


In piazza c’erano diverse centinaia di persone, 30 mila secondo l’organizzazione, e molte altre che sono rimaste bloccate nelle vie laterali. Molti saluti fascisti, molti striscioni con scritto “Ladri di sovranità”, “No al patto della poltrona”, “Non in mio nome”, una corposa rappresentanza di Casapound e Forza Nuova. Poi è rispuntato anche il rosario, omaggiato da Matteo Salvini, unito in un abbraccio molto fotografato con Giorgia Meloni.

Governatori e sindaci abruzzesi hanno anche loro preso la parola sul palco, contestando la legittimità del governo giallo-rosso, composto dal primo e dal secondo partito. Strano che non l’abbiano fatto nel 2018, quando è stato varato il governo giallo-verde, composto dal primo e dal terzo partito, che tra l’altro si era presentato in coalizione col centrodestra. E molto discutibile che amministratori pubblici, un governatore e i sindaci che dovrebbero avere la rappresentanza di tutti i cittadini, scendano in piazza per protestare contro un governo legittimo.
ps: per il resto, le manifestazioni sono esercizio di democrazia, a dispetto del decreto sicurezza firmato da Salvini.