
·Lega, la carta che scotta·
Il documento spunta fuori dalla stampante del Consiglio regionale in piazza Unione a Pescara: due fogli dimenticati, lasciati lì nella fotocopiatrice, li trova per caso il capogruppo del Pd Silvio Paolucci.

Una spartizione mancata, un lungo elenco di accordi traditi e di recriminazioni che riguardano la Lega e il Comune di Silvi: ci sono nomi e cognomi, anzi ruoli che si collegano facilmente a nomi e cognomi, incarichi, soldi distribuiti a parenti di assessori e a richieste che non vengono rispettate. Un foglietto che minaccia di fare esplodere uno scandalo vero e proprio, una miccia dentro il Consiglio regionale perchè quasi sicuramente è stato scritto e fatto circolare lì, utilizzando anche un mezzo dell’ufficio di piazza Unione. Per questo Paolucci decide di scrivere e denunciare tutto: a Lorenzo Sospiri per primo, in qualità di presidente del Consiglio regionale, poi al direttore Paolo Costanzi e infine al presidente della Commissione di vigilanza Pietro Smargiassi, dei 5 stelle:
Non posso esimermi dal rappresentarvi che, nella giornata di ieri, presso gli uffici del consiglio regionale d’Abruzzo, quinto piano, di Piazza unione, in Pescara, recandomi presso le strumentazioni informatiche comuni in dotazione ai gruppi consiliari ho rinvenuto, involontariamente, nel regolare svolgimento delle mie funzioni di consigliere regionale, più precisamente nell’attività di studio e di approfondimento dei provvedimenti in esame nelle commissioni odierne, un documento contenente impegni, passaggi e sottolineature delle cui conformità con le finalità istituzionali dell’ente – a parere di chi scrive – risultano alquanto dubbie”.
Paolucci allega il documento. Eccolo qui.


Dentro c’è di tutto: c’è intanto scritto che prima delle dimissioni della consigliera Astolfi da segretaria del sindaco, c’era stato un incontro tra il sindaco di Silvi Andrea Scordella, il capogruppo Santone, il coordinatore cittadino Febbraro e il coordinatore provinciale Fioretti (anche assessore regionale, ndr), dopo la presentazione di Di Stefano a Pescara, in cui il coordinatore regionale (si suppone Giuseppe Bellachioma) “chiedeva la condivisione della postazione che si andava a liberare con il partito”.

Nel documento ci sono anche le opzioni proposte al sindaco: due persone da assumere part-time a 18 ore anziché una da 30, una scelta dal sindaco e un’altra presumibilmente dal partito. La decisione, si legge, è stata presa dal primo cittadino e non condivisa con la Lega (la segretaria ha preso servizio a 18 ore il 12 luglio scorso).
Ma non solo: il sindaco di Silvi finisce sotto processo da parte della Lega perché “tramite una determina dirigenziale il partito scopre dell’assunzione di una persona che lui precedentemente aveva nominato in maggioranza ma non aveva discusso con il partito”.
E’ un’escalation di intrighi e di spartizioni quella che viene fuori dalla lettura del documento: a proposito del cartellone estivo i leghisti annotano che per Borgo marinaro, vengono dati 20 mila euro fino al 31 gennaio 2020 alla cugina dell’assessore al Turismo più tutte le spese pagate più la concessione di un locale a uso gratuito; altre 3 mila euro alla stessa persona per l’Associazione pensieri liberi.

Il sindaco non rispetta le indicazioni del partito neppure per la nomina dei membri del nucleo di valutazione: indica tutti i membri della maggioranza per “sistemare due persone di Forza Italia, la figlia della coordinatrice locale e il figlio del suo uomo di fiducia).

E via di questo passo: le altre annotazioni riguardano decisioni prese senza coinvolgere o informare il partito, assegnazioni di deleghe fatte in piena autonomia da parte del primo cittadino, mancato rispetto degli accordi sui finanziamenti alla scuola. Insomma un vero e proprio capo di imputazione che, se il documento si rivelasse autentico, metterebbe in luce il metodo di spartizione della Lega, a partire dalle assunzioni fino alle deleghe e alle nomine in tutte le amministrazioni pubbliche. Considerando che Silvi è il primo Comune conquistato in Abruzzo dal Carroccio.
Uno scandalo, che non coinvolge solo la Lega e il Comune di Silvi, ma a questo punto l’intera istituzione regionale. Sarà Lorenzo Sospiri a dover dare spiegazioni: il primo a cui dovrà chiedere conto di quello che è accaduto sarà il gruppo consigliare del Carroccio e ancora prima l’assessore Piero Fioretti, citato nel documento. Perché chiunque sia l’autore di quelle due pagine, è passato proprio da lì. Da quella fotocopiatrice.
ps: all’ombra del caso Savoini, c’è una piccola connection anche nella Lega abruzzese.