
·Gero pigliatutto·
Che alla fine lui voltasse la faccia al Pd, che gli piazzasse una coltellata nella schiena a Sulmona riuscendo nel frattempo a mantenere la poltrona all’Aquila in giunta regionale, stava scritto nelle cose. Perché Andrea Gerosolimo è Andrea Gerosolimo e il Pd è il Pd. Cioè uno abile e politicamente spregiudicato, l’altro inerte e passivo, schiacciato com’è dal peso di Luciano D’Alfonso.

D’Alfonso e Gerosolimo
Ieri però Gerosolimo ha fatto di più: ha ufficializzato l’accordo col sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e con Ncd nella visita pubblica al carcere di Sulmona, e con un sol colpo ha fatto sapere chi è il più forte, almeno in queste elezioni peligne. E chi, invece, finirà in mille pezzi: prima di tutto Forza Italia, che con Ncd aveva già perso un pezzo consistente e ora, con l’assenza di una guida in Abruzzo, non conta e non accusa più molto; e poi il Pd e il centrosinistra al quale lui fa fare ciò che vuole, dai rimpasti di giunta in poi.
Sulmona quindi diventa una specie di laboratorio politico, che risulterà molto indigesto a Luciano D’Alfonso: un po’ perché lui sotto sotto ma neanche tanto, è molto più di centro (destra) che di centro (sinistra) e figuriamoci piddi’, e poi perché queste sacre alleanze le vorrebbe tanto fare lui, soprattutto ora che non è molto chiaro se riuscirà a ricucire con Bruno Di Masci. E c’è da aggiungere che la Chiavaroli per lui rappresenta la carta romana da contrapporre all’odiato Giovanni Legnini.
E ieri, la Chiavaroli era accompagnata da Alessandra Sciullo, ex membro del coordinamento provinciale dell’Aquila di Forza Italia, da un po’ di tempo in freddo con gli azzurri. Il sottosegretario è stata ricevuta dal direttore del carcere Sergio Romice e dal suo vice Celeste D’Orazio. E’ stata a lungo a colloquio con alcuni ergastolani, ha assistito a una lezione di letteratura in cui si è parlato dell’opportunità di reinserimento nella vita fuori dal carcere. Con gli impiegati ha affrontato il problema del sovraffollamento e dell’organico: a breve arriveranno a Sulmona altri 200 detenuti.
Gerosolimo l’ha accompagnata mantenendosi un passo indietro, come un vero principe consorte. Ma chi lo conosce sostiene che nelle visite ufficiali va così, e che però in politica comanda lui. Con buona pace della sottosegretaria (e di D’Alfonso).