
·Dal rettore schiaffo ai politici·
Neutralità della politica, rispetto, autonomia: ci sono tre parole chiave nelle parole del rettore dell’Universtà Gabriele D’Annunzio che a dispetto dei toni pacati, mette alcuni paletti fondamentali nella vicenda ex Cofa. No, l’Università non si trasferirà nelle aree vicino al fiume perché non c’è stata convergenza e condivisione, ha ribadito il rettore. Ma l’Università ha comunque bisogno di una sede adeguata, e farà investimenti nel territorio di Pescara.

“L’ampio dibattito che si è sviluppato in merito alla destinazione dell’area ex Cofa non ha consentito di far convergere sull’ipotesi formulata dalla Università “G. d’Annunzio” quella unanimità di consenso che la rilevanza dell’investimento richiedeva – dice Sergio Caputi – Le scelte strategiche che il nostro Ateneo è chiamato ad assumere hanno una proiezione temporale a tal punto rilevante sulle future generazioni che, da un lato, impongono una neutralità rispetto alla politica, dall’altro esigono il rispetto dell’autonomia di governo delle università”
Un messaggio chiaro, anche duro, nei confronti della politica. Nei confronti del sindaco di Pescara Carlo Masci che ieri aveva diramato una nota invitando il rettore a un incontro, a riprendere le trattative per l’ex Cofa e accusando l’opposizione del fallimento dell’operazione (come se la maggioranza non avesse approvato il Dup). E nei confronti del governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio che aveva fatto trapelare la sua irritazione per il dietrofront. Caputi sottolinea la “neutralità rispetto alla politica” e di contro invita al rispetto dell’autonomia di governo dell’università: insomma sindaco e governatore è bene che si facciano gli affari loro.

“La dimensione e il prestigio raggiunti dall’Università “G. d’Annunzio” rendono possibile e indispensabile il consolidamento del suo ruolo nel contesto nazionale ed internazionale, per questo si rende necessario, tra le altre esigenze, l’adeguamento delle strutture della sede di Pescara che, nell’attuale assetto, è il risultato di scelte emergenziali effettuate negli anni ‘80 del secolo scorso – aggiunge il rettore- A tal fine, pur nel rispetto delle vocazioni del territorio, gli organi accademici assumeranno decisioni di investimento sulla città di Pescara nel pieno rispetto delle proprie finalità istituzionali, salvaguardando gli equilibri economico-finanziari che impongono un utilizzo oculato delle risorse. Con questo spirito il nostro Ateneo auspica future e proficue collaborazioni con tutte le istituzioni del territorio”.
ps: collaborazione, ma nessuno può decidere cosa deve fare l’Università. Rispetto dell’autonomia, cari politici.