
·Castaldi: e ora non possiamo sbagliare·
Aveva un piede sull’aereo Gianluca Castaldi quando ha ricevuto la telefonata del suo capogruppo che gli ha comunicato che era entrato a far parte della squadra di governo:
“Avevo programmato un week end con i miei figli in Polonia, mi aspettavano per andare a pesca ma naturalmente sono tornato di corsa indietro – racconta il neo sottosegretario pentastellato – ero all’Anagnina, ho fatto dietrofront e adesso dovrò spiegarglielo perché non sono andato”.

Capiranno, sicuramente.
“No, non me l’aspettavo questo incarico e non avevo chiesto niente e dico la verità. Mi avranno scelto per le mie caratteristiche caratteriali, io vado davvero d’accordo con tutti”.
Gianluca Castaldi, lei è l’unico abruzzese al governo e ha quindi una grossa responsabilità. Con una delega ai Rapporti col Parlamento cosa potrà fare per la sua regione?
“Non lo so cosa potrò fare attraverso questa delega, devo ancora studiare e capire in cosa consisterà il mio lavoro. E infatti ho deciso di restare sabato e domenica a Roma proprio per studiare. Ma da questa postazione di governo cercherò di impegnarmi al massimo per l’Abruzzo, e soprattutto per l’Abruzzo delle aree interne, anche se mio padre è molisano io sono nato a Vasto e mi considero abruzzese a pieno titolo”.
Gianluca Vacca era sottosegretario al Mibac e tra i cinquestelle era il nome più quotato per far parte della squadra di governo. Le ha telefonato per farle le congratulazioni?
“Io e Gianluca siamo molto amici, la moglie del mio migliore amico studiava con lui ai tempi dell’università, davvero siamo come fratelli”.
La invidieranno tutti, anche quelli del Pd che non sono riusciti ad entrare, tipo Luciano D’Alfonso.
“Credo che i Cinquestelle non abbiano messo veti sulle singole persone però hanno indicato i criteri e i problemi da evitare nelle scelte dei candidati. Sono convinto che se il Pd avesse potuto esprimere il nome di un abruzzese avrebbe fatto quello di Giovanni Legnini”.
Cosa pensa che debba fare questo governo per rendersi credibile e affidabile?
“Credo che dovremo davvero dare il massimo, impegnarci a risolvere i problemi veri del Paese. Non credo che avremo un’altra occasione per tornare al governo se non dovessimo centrare gli obiettivi che ci siamo prefissati. Il mio interesse principale è l’Ambiente e il piano delle trivelle e nella passata legislatura grazie a un mio emendamento siamo riusciti a bloccare ben 114 concessioni e non è stato per niente facile: tra resistenze e pressioni abbiamo dovuto fare i salti mortali per portare a casa il risultato. Ora abbiamo un anno di tempo per fare il piano. Io, anche dal mio nuovo ruolo, vigilerò perché questo accada”.
Lei è entrato in Parlamento nel 2013. E’ sempre stato grillino?
“Io nasco con i 5 stelle, politicamente parlando, e lì morirò”.
Buon lavoro, sottosegretario.